venerdì 11 giugno 2010

Un triste addio.

non dobbiamo essere così.

Cari ragazzi, ormai la quinta elementare è finita...
Anche se fra quelli che piangevano c'eravamo anche noi, vi possiamo garantire che ci rivedremo e che il nostro nome non sarà perduto.
Perchè tra noi si è formato un legame forte che ci unirà fino alla morte.
Infatti la canzone dice:

Siamo noi la V°D, paraponziponzipo.
Siamo stati sempre qui, paraponziponzipo.
E dovunque noi andremo, sempre amici resteremo
trallarillallero, trallarillallà.

E la poesia dice:

Questo ciclo elementare
stà, ahimé, per terminare...
ma non finisce certo qui
la bella storia della V°D!

A presto amici!

giovedì 3 giugno 2010

Necropoli etrusche.


Ave amici, vi vorremo scrivere qualcosa sulle necropoli etrusche visto che Chiara è andata a visitare Tarquinia. La parola necropoli deriva da due parole greche, ovvero "necros" e "polis". "Necros" significa morti e "polis" significa città. Quindi le necropoli sono le città dei morti, ossia i cimiteri. A Tarquinia ci sono oltre 6000 tombe etrusche ed io ne ho visitate circa 10. Sono tutte colorate e bellissime. Tutte avevano un nome che fu loro attribuito dopo: la tomba "Cardarelli", quella dei "Caronti", della "Caccia e Pesca", "Bettini", delle "Leonesse", dei "Leopardi", "Moretti", del "cacciatore", dei "giocolieri", di "Pulcella" e dei "Tifoni". Quelle che mi sono rimaste più impresse, sono la Cardarelli che rappresentava nel timpano due leoni che azzannavano due cervi. Le pareti rappresentavano una scena di danza e banchetti. Quella della Caccia e Pesca che era divisa in due stanze dove si vedevano diverse barche con tre o quattro personaggi sopra. In una di questa barche un giovane pescava con la lenza, mentre un ragazzo su uno scoglio lanciava con la fionda dei sassi ad alcuni uccelli. Sul timpano è raffigurata una scena di banchetto a cui sono presenti un uomo e una donna, probabilmente i proprietari della tomba. Nello sfondo sono raffigurati delfini che nuotano tra le onde. La tomba del cacciatore è molto buffa perchè è dipinta in modo da ricordare una tenda con raffigurazioni realistiche di cacciagione, mentre spicca la figura di un cervo che bruca l' erba nella parete destra. Uno fra i dipinti utilizzati per arredare la tomba è un cappello da caccia. Sullo sfondo si intravedono le colline e la pianura dell' alto Lazio. Sono stata molto contenta di aver trascorso le mie vacanze per studiare gli Etruschi, anche senza affaticarmi troppo(o quasi).
Da Chiara e Elisa. P.S. per favore, continuate a iscrivervi!!!!